Il 31 ottobre, come ormai tutti sappiano, è Halloween. Una festa arrivata in Italia di recente e che coinvolge grande e piccini con feste a tema, dolcetti, scherzetti e tante altre iniziative legate a questa occasione. Ma non tutti ancora conoscono le sue vere origini; per rintracciare la storia di Halloween si deve tornare indietro nel tempo, all’Europa precristiana e alle tradizioni delle civiltà celtiche che nel 31 ottobre vedevano il segno della fine dell’estate. Tale ricorrenza era chiamata Samhain. I primi festeggiamenti di Halloween erano dunque legati allo scandire del tempo e al passare delle stagioni. E durante la notte arrivavano sulla terra streghe, demoni e fantasmi simboli e presagio di morte da allontanare attraverso riti propiziatori. Per evitare che le anime dei defunti facessero scherzi durante il loro passaggio sulla terra, gli irlandesi erano soliti accendere torce e fiaccole fuori dalle loro porte e lasciare del cibo.
Negli Stati Uniti questa festa è arrivata più tardi nel XIX secolo quando l’Irlanda fu investita da una terribile carestia che porto molti irlandesi a fuggire e cercare fortuna altrove. Chi è giunto in America si è portato con sé anche questa tradizione che gradualmente ha contagiato gli americani che l’hanno fatta propria privandola del suo significato religioso e rituale.
Halloween, oggi, è arrivato anche in Italia, portando con sé i tipici usi degli americani. Da qualche anno, infatti, abbiamo iniziato a festeggiare questa ricorrenza riprendendo complessivamente l’abitudine americana del “dolcetto o scherzetto”, delle zucche decorate e delle feste a tema. Ma non tutti sanno che in Italia esiste una regione in cui è stata tramandata una festa molto simile a quella di Halloween nota con il nome di “Is Animeddas”. Stiamo parlando della Sardegna, scrigno del folklore e caratterizzata da una profonda sensibilità per il mondo dei morti.
Secondo la leggenda sarda, la notte del 31 ottobre è quella dedicata ai trapassi, ovvero tra il 31 ottobre e primo novembre le porte del purgatorio si aprono per lasciare che le anime penitenti possano tornare sulla terra e circolare tra i vivi. Anche in Sardegna, la festa vede coinvolti in prima persona i bambini. Mentre nella più nota festa di Halloween sono famosi i travestimenti in generale, per Is Animeddas i bambini si vestono di stracci. Uguale, invece, è la passeggiata per le vie del paese bussando di porta in porta e chiedendo un regalo per le anime più sfortunate. Oggi i dolcetti sono i doni che vanno per la maggiore, ma tradizionalmente erano donati limoni, mandorle, arance e pane di sapa.
Insomma, che si senta parlare di “Is Animeddas” o di “Su Prugadoriu in Ogliastra” oppure di “Su MortuMortu” sappiate che non è un’imitazione o una trasposizione, piuttosto si tratta di una ricorrenza tutta italiana che affonda le sue radici in antiche e suggestive tradizioni.
Sono tantissimi, però, quelli che colgono l’occasione di festeggiare Halloween a Roma divertendosi e organizzando feste a tema con gli amici. In questo gli americani insegnano, dal momento che spendono dollari e dollari per maschere, allestimenti e serate.